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Antefatto

Prima di spiegare che cosa mi passa nella testa, di far capire perché ho pensato ad un progetto che riguarda la Disney è d'obbligo, come in ogni fiaba che si rispetti, l'antefatto.

Da 29 anni sono fan sfegatata delle storie della Disney; ogni volta che guardo un cartone animato della celeberrima casa di produzione americana mi sento sicura, coccolata e capita.
I personaggi di queste storie fin da piccola mi hanno insegnato a sognare, a pensare che l'impossibile è solo nella nostra testa, a pensare (e a credere) che il lieto fine esiste per tutti - cattivi esclusi.
Crescendo ho piano piano dimenticato tutti gli insegnamenti positivi e il senso di felicità che queste storie portavano con loro; ci sono voluti due nipoti e un grande ripasso dei Classici per farmi tronare a sognare.
Quest'anno ho varcato per ben due giorni - e per la prima volta - i cancelli del posto più felice del mondo: Disneyland Paris, il mondo dove i tuoi desideri diventano realtà (per il quale verrà creato post a parte, non si può raccontare l'emozione che ho provato in poche righe).
Continuavo a chiedermi: come posso continuare a coltivare questo senso di felicità e questa speranza nei sogni che solo la Disney è in grado di poter regalare?
Ho passato l'estate ad interrogarmi a riguardo; l'illuminazione l'ho avuta in spiaggia insieme al supporto del mio compagno.

Se vi state chiedendo qual'è questa illuminazione abbiate pazienza, questo è solo l'antefatto della storia.

In attesa del prossimo post vi lascio una piccolissima selezione di foto della mia esperienza a Parigi che mi consolano nei momenti tristi. Inutile dire che la foto con Paperino (in cui vedete sorridente anche il mio compagno) ha dato una svolta positiva alla mia vita - si tratta sempre e comunque di Paperino, il mio idolo di sempre.

A settimana prossima con altre chicche!






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